Thursday, June 01, 2006

Dualismi

Eccolo lì il professor Thomson. Interessante che abbia deciso di trasformare una parte della mia casa in un laboratorio di fisica datato fine dell'800. Peccato che per costruire delle approssimazioni dei suoi apparecchi, il signor Thomson abbia ritenuto sacrificabili diverse mie suppellettili a cui, non lo nascondo, ero piuttosto affezionata.
Nella camera degli ospiti ritrovo Teo e Ruthven che osservano incuriositi. JJ non si cura minimamente della nostra presenza. Per motivi che ignoro (e che preferisco non indagare) il professor Premio Nobel si rivolge solo a Muriel, che seduta lo guarda con aria di devota adorazione. Segue ogni suo movimento come in una partita di tennis. Io sono senza parole.

Teo: "Questa è bella davvero"
Carmilla: "Ma cosa fa Muriel?"
Teo: "Direi che impara la fisica"
Carmilla: "Muriel?" Lo guardo dubbiosa.
Beh, se ce la può fare lei possiamo farcela anche noi. Mi siedo e provo ad ascoltare.
JJ Thomson dice a Muriel: "questo esperimento mostra che la luce ha natura corpuscolare, puoi vederlo con i tuoi occhi".
Muriel si avvicina e annuisce. Mi chiedo se finga. Io mi sono persa a metà della spiegazione. Nel momento in cui mi sono accorta che per realizzare l'esperimento era stata smontata la lampada a forma di tartaruga che mi avevano regalato in quarta liceo. Lo ammetto, non era un gioiello del design però aveva il suo valore affettivo.
Teo: "Tu li vedi i corpuscoli?"
Ruthven: "Che fai lo chiedi a lei? Ti ha mai detto quanto aveva in fisica a scuola?"
Dopo questa mortificazione (e soprattutto per fuggire a imbarazzanti confessioni) torno di sotto. Forse un altro muffin potrebbe aiutarmi a mandar giù questa situazione.

Missis Rose sembra avermi letto nel pensiero. O forse sospettava che l'impatto con suo marito non sarebbe stato dei migliori.
Intravedo una connessione causale tra l'incontro con il suo consorte e la decisione di mettere in forno un pasticcio di carne. Meraviglioso. È da quando ho letto Grandi Speranze che mi chiedo che aspetto abbia un pasticcio di carne. L'odore è buono... beh in fondo posso donare una camera alla scienza. E quella lampada a tartaruga... erano anni che non la usavo più.

Le mie fantasticherie letterario-gastronomiche vengono interrotte da nuovi rumori di oggetti smembrati. Devo ricordarmi di dire a mister Thomson che non può smontarmi TUTTA la casa. Sarebbe gentile da parte sua limitarsi che ne so, agli oggetti in soffitta o in cantina.

Muriel con l'aria seria e assorta mi raggiunge in cucina.
Muriel: "Avresti un raggio laser?"
Carmilla: "Che cosa?!"
Muriel: "Il professor Thomson avrebbe bisogno di un raggio laser per il suo esperimento"
Carmilla: "Che vuol fare, trasformarti in un super eroe?"
Muriel: "No, l'esperimento della doppia fenditura."
Carmilla: "Ah. No Muriel, dì la professore che ci dispiace ma non abbiamo un raggio laser a portata di mano."
Muriel: "Peccato, voleva farmi vedere con i miei occhi la natura ondulatoria della luce."
Carmilla: "Muriel la luce è fatta di corpuscoli, ti ricordi lo ha detto Thomson stesso poco fa." le dico con pazienza.
Muriel: "No, quello era JJ Thomson." mi dice con pazienza. Questa situazione inizia a confondermi.
Carmilla: "Certo perché quest'altro chi è?"
Muriel: "Il professor Thomson, premio nobel per la fisica."
Carmilla: "Quindi è JJ Thomson..."
Muriel: "No, è JP Thomson"
Carmilla: "Chi?!!!!"
Muriel: "John Paget Thomson"
Carmilla: "E chi è adesso John Paget?"
Muriel: "Il professor Thomson."

"Credo che parli di mio figlio..." interviene Rose. Comincio a sospettare che i problemi siano solo iniziati.
Muriel va via sconsolata per l'assenza di un proiettore laser. Io cerco delucidazioni da Rose.
Carmilla: "Vuol dire che sia suo marito che suo figlio..."
Rose: "Sì entrambi premi nobel." dice sospirando
Empatizzo con al signora Rose. Chissà che vita d'inferno.
La possibile convivenza si tinge di toni foschi.
I miei peggiori sospetti sembrano prendere forma. Sento delle grida furiose.

Mi precipito nell'ingresso. Qui un'altra buona parte dei miei soprammobili è stata distrutta, smontata, ricombinata.
Sulla mia riproduzione in tela de La regina mendicante di Burne-Jones sono state praticate due incisioni verticali.
Teo mi guarda con compassione.
Teo: "Carmilla non fare così..."
Carmilla: "Teo quel quadro l'avevo ordinato dagli Stati Uniti. È uno dei miei preferiti"
JJ e JP Thomson intanto si azzuffano come lottatrici nel fango. Ruthven se la ride
Carmilla: "Perché litigano così?"
Ruthven: "La natura della luce. Uno dice che è corpuscolare, uno dice che ondulatoria."
"Capisco." dico bluffando un pochino. "Secondo te chi ha ragione?"
Ruthven: "Il figlio, è chiaro."
Carmilla: "Perché?" Chiedo incuriosita
Ruthven: "Beh è venuto dopo, no? Quindi ha ragione."
Carmilla: "Guarda che il progresso della conoscenza non è una linea retta eh, non è che quello che viene dopo cancella quello che c'era prima. Non è che Hegel sia meglio di Kant perché è venuto dopo."
Ruthven: "No?"
Carmilla: "No"
Ruthven: "Allora non lo so. Chiedilo a Muriel!"

In questa situazione surreale non mi sorprenderei se Muriel avesse la risposta giusta.
Carmilla: "Muriel?"
La strappo al suo dolore. Segue la zuffa con la morte nel cuore. Un po' come se vedesse lottare Batman contro l'Uomo ragno.
Carmilla: "Piccola, secondo te chi ha ragione?"
La domanda, me ne accorgo solo ora, sembra crudele.
Muriel guarda disperata ora uno ora l'altro. I due si tirano per i capelli, per la cravatta, per i baffi. Muriel sta per mettersi a piangere.
Mi guarda e con il coraggio della fede dice "tutti e due".

Mi giro verso Ruthven come per dirgli con lo sguardo "contento adesso?".
Sulla scena arriva Rose Paget. Non ha più il grembiule e sembra davvero contrariata.
Rose: "Smettetela tutti e due. Sono molto delusa di voi."
"Ha iniziato lui" dicono all'unisono.
Ma Rose non sta nemmeno a sentirli.
Rose: "Vergognatevi. Ogni volta vedo recitare lo stesso copione. Ogni volta che qualcuno ci offre gentilmente ospitalità voi rendete la vita impossibile a tutti e mi costringete ad andare via prima che gli altri desiderino di cacciarci. Raccogliete le vostre cose e andiamo via."
Come due ragazzini sgridati raccolgono mestamente li loro effetti. Salutano solo Muriel ed escono dalla porta.
Muriel è commossa dalla loro partenza. Io dalla scia distruzione che hanno lasciato.
Prima di andare via Rose mi si avvicina e dice: "Arrivederci cara, grazie mille della tua gentilezza. Il pasticcio di carne è sul tavolo."
Sospiro. È stato un bel sogno anche se è durato poco.
Sento echeggiare in lontananza il grido di riscossa del Caos.

Postilla:
Con tutte le imprecisioni dovute alla mia conoscenza approssimativa della materia e con tutte le licenze narrative del caso, questa storia è vera.
Se non ci credete leggete qui...

... e qui

Ogni riferimento a persone note a me e a un paio di lettori è davvero assolutamente casuale : )