Tuesday, April 15, 2008

Je (ne) suis (pas) maudit [parte prima]

(Carmilla legge ad alta voce)
«la donna dai capelli rossi scese dalla carrozza senza pronunciare una parola. Aveva ancora indosso il suo splendido vestito ma nella fuga precipitosa aveva dimenticato le scarpe. Stringeva al petto con ostinazione le poche cose che ancora possedeva. Arrivata davanti alla soglia sputò in terra con disprezzo, poi entrò.
Tommaso aveva guardato tutta la scena in perfetto silenzio. Poi si era rivolto al suo amico e gli aveva domandato, senza risultare eccessivamente turbato "è quella tua moglie?"»
Carmilla: " Che te ne pare?"

Theo: "uh... dipende. Come continua?"
Carmilla: "Che noia! Perché bisogna per forza sapere come continua? Non si può avere un parere in senso assoluto?" chiedo esasperata mentre mordicchio una penna.
Theo cerca di assumere un tono diplomatico
Theo: "A dire il vero credo di no..."
Lo so che ha ragione. Incrocio le braccia sul tavolo e ci poggio sopra la testa con un tono lievemente più drammatico del necessario.
Carmilla: "Va bene, lo ammetto. Mi manca l'ispirazione."

Ruthven (comparendo all'improvviso e intromettendosi): "E speri davvero di trovarla qui dentro?"
Carmilla: "Non ricordo si aver chiesto il tuo parere". Cerco di estrometterlo dalla conversazione, ma senza risultati.
Ruthven: "Sei sempre chiusa in casa, ci credo che non hai nulla da dire."
Carmilla: "Prima che tu ti metta anche a declamare "nevermore, nevermore" vorrei precisare che non sono affatto sempre chiusa in casa. E poi non ho nessuna intenzione di ingrossare le fila di quelli che raccontano la propria vita convinti che interessi a qualcuno. Io non scrivo di me, quindi la tua argomentazione è ininfluente."
Teo inizia a sentirsi a disagio, sa che sta per scatenarsi un fortunale e che lui verrà coinvolto a breve.

Ruthven: "Carmilla, mia adorata! L'idea che tu possa scrivere della tua vita è la cosa più esilarante del decennio. Ti ringrazio davvero per averla suggerita anche solo come evento irreale."
Carmilla (stizzita): "Ti stai divertendo?"
Ruthven: "Moltissimo, ma non ho finito. Il fatto è che non hai capito nulla di quello che intendevo".

Faccio una mossa scorretta, scorrettissima: è il momento di tirare in ballo Theo.
Carmilla: "Theo, ricordami quand'è che Ruthven è diventato un critico letterario perché devo aver scordato questo felice evento."
Theo: "Io credo che queste questioni non dovrebbero travalicare il piano teorico per sconfinare in quello personale".
Se Theo spera di cavarsela così si sbaglia di grosso.

Carmilla (a Ruthven): "Ad ogni modo la mia vita non è affar tuo".
Ruthven: "Non è affar mio? Ma stai scherzando? Non ho altra occupazione che farmi gli affari tuoi. Anche per questo ti sarei estremamente grato se rendessi la tua vita un po' più emozionante."
Carmilla (titubante): "Cosa vorresti dire?"
Ruthven: "Oh andiamo Carmilla. Hai bisogno che te lo spieghi? L'emozione più forte che hai provato nell'ultimo mese è stata domandarti se ti sarebbe bastata la lana per finire la tua sciarpa."
Inizio a sentirmi a disagio.
Carmilla (con esagerata convinzione): "A me la mia vita piace moltissimo così com'è, grazie."
Ruthven: "Non ci sarebbe nulla che non va nella tua vita, se tu volessi fare un lavoro qualunque. Ma non puoi pensare di essere una scrittrice e vivere una vita così... deprimente."

Carmilla: "Beh, non mi sono mai sentita una scrittrice... ma nemmeno pensavo che la mia vita fosse così... così... " mi mancano le parole, mi trema la voce, il labbro inferiore sopravanza quello superiore.
Theo (a Ruthven sottovoce, con rimprovero): "Guarda che hai combinato!"
Theo: "Mi sembra che tu stia esagerando adesso" dice ad alta voce offrendo al crudele pennuto la possibilità di riabilitarsi
Ruthven (per nulla impressionato dalla messa in scena di dolore): "Vedi, Carmillina, il tuo problema è che sei... terribilmente... innocua, ecco."

Le folli parole della cornacchia iniziano a mettermi in crisi. E se provassi davvero a vivere più pericolosamente?
Mi risiedo lentamente. Ho optato per un atteggiamento più possibilista...
Carmilla: "Solo per curiosità, secondo te cosa dovrei fare visto che hai le idee così chiare in materia."
Ruthven: "ESCI innanzitutto. Cerca di arrivare a Istanbul in autostop, partecipa ad un'orgia in costume, diventa un'adoratrice di Satana, scrivi con lo spray sui muri L'IMMAGINAZIONE AL POTERE"
Carmilla (sfiduciata): "Non ho mai sentito una tale sequela di idiozie! Ti informo che scrivere stronzate sui muri con lo spray è reato!"
Ruthven: "Carmilla, è per quello che la gente lo fa! Alla tua età non sei mai stata in prigione. Non hai mai nemmeno preso una multa!"
C'è un sincero disprezzo nella sua voce e comincio a preoccuparmi. Cerco di giustificare la mia posizione.
Carmilla (a bassa voce): "Non guido spesso..."
So che dare ascolto a Ruthven non è mai una buona idea ma inizio a pensare che forse non ha tutti i torti. Magari dovrei osare di più...
Carmilla (speranzosa): "Possiamo organizzare qualcosa insieme?"
Ruthven: "Scordatelo! Basta scorciatoie. Devi trovare da sola la strada per diventare un'artista dannata. Abbiamo delle lamette in casa?" Chiede la cornacchia con fare autoritario
Carmilla (preoccupata): "A che servono le lamette?"
Ruthven: "Ma devo spiegarti tutto io? Per le scarificazioni! Ti fai dei tagli profondi su tutto il corpo per esprimere il tuo disprezzo per il dolore fisico e per il mondo materiale"
Carmilla (sempre più preoccupata): "Ma io non disprezzo il dolore fisico!"
Ruthven: "Se combini i tagli con attenzione puoi anche scrivere delle parole o tracciare semplici simboli esoterici..."
Theo decide che è il caso di intervenire.
Theo: "Non credo che tagliuzzarsi gioverà alla sua ispirazione artistica."
Ruthven: "Ma che fai, mi remi contro? L'avevo quasi convinta!"
Theo: "Ho un'idea migliore, perché non chiedi un consiglio a lei?"
Carmilla (disorientata): "A chi?"
Theo: "A lei, a occhio e croce direi che un suo parere potrebbe giovarti."
Mi indica con la mano pelosa il mio divano, al momento occupato da una donna che non ho mai visto prima, abbigliata di tutto punto con eleganti indumenti maschili di metà ottocento.

1 Comments:

Blogger Associazione Genitori Ariberto Cavalieri said...

bentornata, mi mancavi :)

2:49 AM  

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