Fin amor (parte prima)

Ruthven: "Cosa fai?"
Carmilla: "Leggo, non si vede?"
Io detesto che mi si interrompa mentre leggo
Ruthven: "E cosa leggi?"
Sbuffo e giro il libro mostrando la copertina al mio interlocutore.
Ruthven: "Fosca di Tarchetti?" dice con aria scandalizzata
Carmilla: "Beh che c'è? È proibito?"
Il suo ingiustificato turbamento sembra contagioso. Anche Teo si avvicina allarmato
Teo: "C'è qualcosa che non va, vuoi che ne parliamo?"
Carmilla: "Parliamo di che?"
Ruthven: "Nessuno che stia bene legge questa roba."
Carmilla: "Lo credi anche tu?" chiedo rivolgendomi a Teo.
Teo: "Assolutamente sì"
Riguardo il ritratto sulla copertina della mia edizione e, a ben considerare, ha un'aria poco rassicurante. Sono troppo suggestionabile. Mi riprendo
Carmilla: "Non dite sciocchezze. E poi a me piacciono le storie di amori infelici."
Ruthven: "Cioè uno per farti innamorare deve renderti infelice? Voi donne siete tutte pazze."
Mi sembra di senitre un'eco di astio nelle sue parole ma non indago... Ho ancora difficoltà a immaginare il passato antropomorfo di Ruthven. Meno ancora desidero figurarmi i suoi accoppiamenti ornitologici.
Carmilla: "Non volevo dire questo. Le storie sono una cosa, la vita un'altra"
Teo: "Sei sicura?"
Carmilla: "Beh sì. Uno nei romanzi cerca gli amori drammatici e nella vita quelli felici."
Teo: "Perché, gli amori felici non meritano di essere raccontati?"
Carmilla: "Dai Teo, a chi interessa la storia di un amore felice? Pensi che se Romeo e Giulietta si fossero conosciuti, fidanzati e sposati sarebbero diventati immortali? Sarebbero stati terribilmente noiosi."

I fantasmi amano questi ingressi teatrali ed essendo più che silenziosi di solito ottengono esattamente l'effetto voluto.
Il nuovo ospite è un giovane uomo in abiti medievali.
Ha lineamenti morbidi, quasi infantili, che gli donano una perenne espressione di gentile dolcezza.
È vestito con un costume che vorrebbe, nelle intenzioni, essere militaresco. Ma è evidente che nessuno ha mai preso parte ad alcuna battaglia indossandolo. Il nostro amico è troppo elegante per essere un soldato. Ma c'è in lui un che di giocoso che gli impedisce di essere ridicolo.
Carmilla: "Accetto la sua proposta signore. Ascolterò la sua storia." Gli dico divertita. Non sarà facile farmi cambiare idea ma mi piace tanto ascoltare...
Nuovo ospite: "Mi chiamo Jaufre Rudel. Sono poeta trovatore. E sono stato il più felice degli uomini."
Ruthven: "A causa del suo amore?" chiede Ruthven combattuto tra la sua naturale diffidenza e il piacere estatico di vedermi costretta a ritrattare una qualunque asserzione.
Rudel: "Sì, ho vissuto un amore felice. E questo sarebbe stato sufficiente a procurarmi una gioia inesauribile. Ma la fortuna ha voluto essere ancora più prodiga nei miei confronti e mi ha concesso anche di avere accanto il migliore degli amici. Davvero nulla è mancato alla mia vita" dice senza mai perdere quell'espressione fanciullesca che lo rende amabile.
Carmilla: "Non interrompere il signor Roudel! E un poeta, saprà lui da dove cominciare."
(continua...)
2 Comments:
Mmm... chissà perché, ho l'impressione che questo Jaufrè abbia davvero qualcosa di interessante da raccontare. Qualcosa per cui valga la pena far attendere ancora un po' il conte Potocki... :)
Signor Pooh la smetta di fare spoiling sui blog degli altri!!! : )
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