Monday, July 10, 2006

Melisenda (parte seconda)

Rudel: “La mia vita cominciò sotto la luce di una stella benevola perché ebbi la fortuna di nascere principe di Blaye. Questo mi risparmiò parecchi affanni e mi permise di dedicarmi allo studio delle arti e delle scienze, ma divenni curioso anche dei commerci e delle usanze dei paesi lontani.
Mi interessai degli arabi, di come vivessero e di cosa avessero imparato nei secoli. Soprattutto, da poeta, fui conquistato dalle loro favole di amori e incantesimi e dalla loro poesia fluida e melodiosa.
Chiunque tornasse da quelle terre era invitato alla mia tavola e io li pregavo di raccontarmi ogni cosa che avevano vista, anche la più minuta. Così imparai a conoscere e ad amare luoghi in cui non ero stato mai.
Uomini diversi dipingono delle stesse terre ritratti differenti. Ma su una cosa ogni viaggiatore spendeva le medesime parole di lode: la bellezza ineffabile della principessa di Tripoli. Non v'era uomo, giovane o vecchio, povero o ricco che non ne rimanesse rapito.
Accadde così che mi innamorai di Melisenda.”
Lo guardo poco convinta.
Carmilla: “Un momento signor Rudel. E' questo l'amore felice di cui vuole raccontarci?”
Rudel: “Esattamente”
Carmilla: “Cioè vuole dirmi che questa sua passione iniziò senza nemmeno aver visto la donna che l’aveva suscitata? Senza avere avuto nessun contatto con lei?”
“Precisamente”, dice Rudel col suo sorriso fanciullesco. L'obiezione non lo turba, anzi, sembra aggiungere valore al suo sentimento
Ruthven: “E tu cosa avresti da controbattere? Vogliamo ricordare al signor Rudel che ti sei innamorata di uno che non solo non hai la minima idea di dove sia in questo momento ma che per di più è morto?”
Carmilla: “Io non...”
Ruthven: “O forse preferisci parlargli della cotta che hai per il pianista, quello che invece non sai nemmeno se ESISTE?”
Rudel: “Sono felice che voi più degli altri possiate capirmi, allora”
Ruthven mi guarda con aria soddisfatta. La mia obiezione mi muore in gola. Non mi resta che ascoltare il seguito della storia.

Rudel: “Melisenda entrò nei miei pensieri lievemente. All'inizio era solo il mio diletto, l'ispirazione delle mie parole. Di lei discorrevo con il mio amico, Bertrand d'Allamanon. Con lui provavo piacere nell'immaginarne l'aspetto, la voce, persino il profumo.
Non so dirvi come accadde, ma essa penetrò nella mia anima sì profondamente da diventare una parte della mia vita stessa. Trascorrevo i miei giorni attendendo il momento in cui sarei rimasto solo con il suo pensiero, in cui l’avrei ritrovata dentro di me.
Le scrissi versi. Scrivevo di lei continuamente. E a chiunque si recasse nella sua terra chiedevo di cercarla e di recapitarle i miei poemi. Non so quanti ne lesse ma, ogni volta che ne affidavo uno ad un viaggiatore, sentivo come se una parte di me potesse finalmente congiungersi con lei.
Finché un giorno non decisi.”
Ruthven: “Cosa?” chiede il pennuto con impazienza. Non avrei mai detto che una storia d’amore potesse coinvolgerlo.
Rudel: “Di raggiungerla! Parlavo ancora di lei con Bertrand quando d'improvviso gli dissi ‘mio caro amico, troppo tempo ho passato inventando favole. È venuto il tempo di vivere ciò che ho raccontato. Partirò, come farebbe un eroe, troverò Melisenda e la condurrò con me’
Era incredibile come, dopo aver presa quella risoluzione, ogni attimo di ulteriore indugio mi sembrasse insopportabilmente lungo. Il mio amico vedendomi così eccitato, e forse intristito dall'idea della nostra separazione, decise di accompagnarmi in questa avventura.
Era quello periodo di crociate e così decidemmo di fingerci devoti soldati e ci imbarcammo alla volta della mezzaluna. Non erano tempi i nostri per viaggiare da soli.”
Carmilla: “Allora la incontrò?” Chiedo tirando un sospiro di sollievo.
Rudel: “Oh sì” dice con aria sognante “una volta sola” aggiunge imperturbabile.

(continua ancora...)

3 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Sento che non ci sarà il lieto fine, ma ci spero sino all'ultimo..

In attesa del seguito come un romanzo d'appendice dell'800..!

2:39 AM  
Blogger Valeria Vitale said...

Gentile lettrice, la redazione del giornale mi proibisce, per contratto, di divulgare informazioni sullo svolgimento della trama. Siccome sono pagata per numero di battute credo prorpio che la tirerò per le lunghe.
Per ingannare la noia, nel frattempo, le consiglio la lettura della rubrica "polvere di cipria" per tutte le giovinette che, come lei, vogliono essere sempre all'ultima moda. Ma non si lasci sfuggire nemmeno lo spazio dedicato alle lettrici più tormentate, "il consiglio segreto".
Continui a seguirci.
Cordialmente,
carmilla

5:40 AM  
Blogger Willy Pooh said...

Verrebbe da dire "Jaufre Rudel c'est moi" :)
Io più o meno lo so come va a finire, ma non spoilero mica e mi godo il racconto... :)

6:46 PM  

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