La Princesse lontaine (parte quarta e ultima)

Quando un cavaliere cristiano si presentò alla sua porta, con l'impeto di un uragano e deciso a perdere la vita piuttosto che a rinunciare alla sua impresa, fu naturale per lei convincersi che egli non fosse altri che il suo Jaufre, venuto finalmente da lei come nelle sue segrete fantasticherie.
Lo osservò combattere e, essendo già predisposta all'amore, perdette il suo cuore per quel portamento fiero, per il carattere irruente e appassionato.
Forse fu anche grazie alle preghiere di Melisenda che Bertrand riuscì a debellare tutte le guardie e a penetrare nel castello.
Quando vide la sua bella preda rimase confuso, sapeva che era molto graziosa e ne aveva così a lungo parlato con Jaufre che ormai anche lui si era costruito una sua immagine di lei. Ma non era pronto a quello che si trovò davanti. Non solo Melisenda era bella e aveva spirito, ma era anche innamorata. Quando Bertrand si presentò e spiegò il motivo del suo comportamento poco cortese vide Melisenda avvampare di vergogna e capì l'equivoco in cui la ragazza era caduta. E, inutile dirlo, la trovò ancora più affascinante.
Altrettanto superfluo aggiungere che l'altruismo e il coraggio di Bertrand lo avevano reso incredibilmente amabile agli occhi di Melisenda.
I due erano giovani, belli, emozionati, d'animo gentile. Era inevitabile che si innamorassero."

Ruthven: “ah ah ah”
Carmilla: “Ruthven non c'è proprio nulla di divertente”
Ruthven: “No?”
Carmilla, Theo, Baronessa: “NO”
Ruthven: “A me fa ridere: ‘il miglior amico che un uomo possa desiderare’. Caro Jaufrè come amico ero persino meglio io.
E quindi cosa fecero?”
Baronessa: “Quello che fanno gli eroi: si sacrificarono. Assaporarono pochi giorni di felicità poi decisero di rinunciarvi per regalare gli ultimi istanti di gioia ad un uomo morente. A quello che, entrambi sapevano, era l'uomo migliore che avessero mai incontrato
Ruthven: “Va beh, hanno fatto una bella sceneggiata poi quando l'amicone è trapassato loro sono tornati a tubare?”
Carmilla: “Ruth sei disgustoso”
Ruthven: “Beh, che ci sarebbe di male?”
Carmilla: “Ruth, sono felice di non essere il tuo migliore amico.”
Baronessa: “Dopo aver incontrato Jaufrè e averlo visto morire a causa del suo amore da sognatore, Melisenda entrò davvero in convento. Era innamorata si Bertrand, ma grazie alle parole di Jaufre. Amava Jaufre per quello che aveva fatto per amor suo e amava Bertrand per quello che aveva fatto per amore di Jaufrè. Non avrebbe mai potuto essere la moglie di nessuno dei due e men che mai di qualcun altro.
Bertrand si sentva colpevole. Perdere Melisenda lo straziava ma aver tradito il suo amico era un dolore troppo grande per pensare di protrarlo per tutta la vita.
Si sarebbe ucciso, ma siccome era un buon cristiano e la sua legge glielo impediva, si arruolò nell'esercito delle crociate sperando di trovarvi la morte.”

Theo: “Jules e Jim?”
Carmilla: “No, non parlavo solo di una somiglianza «numerica» ma di qualcosa di strutturale”
Ruthven: “Cornuti e contenti?”
Carmilla a Theo: “Non gli rispondo nemmeno.
Ci sono! Cyrano de Bergerac! Cristiano si fa amare grazie alle parole di Cyrano ma quando Cristiano muore Cyrano non vuole tradire la sua memoria svelando l'inganno e rinuncia all'amore di Rossana. I ruoli sono mescolati ma ci sono molte cose simili”
Baronessa sorride compiaciuta: “Non sbagli Carmilla, guarda qui” dice porgendomi un libro. Leggo ad alta voce: “La principessa lontana, piece teatrale di.. Edmond Rostand!”
Baronessa: “L'ha scritta ispirandosi alla vita dei nostri eroi, E romanzandola un po', ovviamente.”
Carmilla: “Ma baronessa, cosa succederà quando Jaufrè scoprirà come sono andate le cose?”
Baronessa: “Credi davvero che Jaufrè non lo sappia?”
Carmilla: “Ma allora perché fingere di non saperlo?”
Baronessa: “Perché, che Ruthven lo creda o no, rinunciando ad amarsi Melisenda e Bertrand gli hanno dimostrato un grande amore. Molto più che se si fossero semplicemente ignorati. E lui protegge la loro memoria raccontando un'altra versione della storia. Però, certo, incontrarsi sarebbe imbarazzante e quindi continuano ad amarsi così, tutti e tre ma da lontano. Come cantava Rudel nelle sue poesie.”
Theo: “Certo questo è un amore che non finirà mai.”
Ruthven: “A me sembra un amore che non è nemmeno iniziato. Che senso ha?”
Baronessa: “Chi può dire cosa ha senso e cosa no, in amore?”
Ruthven: “E secondo voi questo è davvero un amore felice?”
Baronessa: “Questo sentimento ha dato un senso alla sua vita terrena e persino a quella ultraterrena, non è questa la felicità?”
Ascolto distrattamente gli altri discutere e mi viene in mente Henri, mi chiedo dove sia.
Carmilla: “Ma a voi sembra che possa esistere un amore felice, nella realtà?” chiedo uscendo dal mio trasognamento
Ruthven: “A me sembra che qua, quello che sta meglio c'ha la rogna.”
(Non so se sia valsa la pena aspettare però è finita! Grazie della pazienza)