Saturday, December 03, 2005

The Ugly Duckling

Torno nella mia camera per vedere cosa stia succedendo. Non è mai troppo prudente lasciarli insieme da soli per così tanto tempo. Specie nella mia camera...
Mi avvicino alla porta, sembra tutto tranquillo.
Socchiudo, non mi fido ancora. La calma apparente in questa casa è presaga di sventure.
Questa davvero non me l'aspettavo...
Hanno spostato tutti i miei mobili: Shahryàr è dietro la mia scrivania che scribacchia su dei cartoncini attaccati alla parete e gli altri sono seduti tutti di fronte a lui.
La scena non lascia dubbi: è una lezione.
Guardo meglio i segni tracciati da Shahryàr: è una lezione di arabo.

E' davvero incredibile l'impertinenza di certe creature. Sono sicura che diranno anche che lo hanno fatto per aiutare Shahryàr.
Certe volte si comportano proprio come dei bambini.
Ma in fondo perché prendersela?
Anzi, meglio così: tanto loro fra due giorni, nel migliore dei casi, si saranno stancati, tutto tornerà alla normalità ma, secondo il lor modo di vedere le cose, non si sentiranno più esclusi dal mio apprendimento della lingua araba.
Mi siedo su un cuscino, tra Teo e Muriel. Il quaderno ce l'ho già in mano. Anzi, a dire il vero tra una cosa e un'altra non l'ho ancora aperto. Forse un po' di ripasso con Shahryàr mi farà bene.

Sulla lavagna ha disegnato una «i» lunga, una delle 3 vocali.
Shahryàr: "Guardate, non è bellissima? Somiglia ad un cigno"
Non amo gli arabi in tutto e per tutto. Ma in certe cose sono davvero una cultura affascinante. Non ho mai sentito una maestra dire ai bambini che le lettere possono somigliare a qualcosa di animato. Eppure ci sarebbe da fantasticare.
Shahryàr sorride, compiaciuto della bellezza del segno. Ruthven strabuzza gli occhi. Proprio non lo vede un uccello in quella curva con due puntini. Del resto il suo parere non è perfettamente obiettivo in materia.
So che non dovrei ma per curiosità sbircio anche il quaderno di Muriel. In effetti potevo aspettarmelo: lei ha preso Shahryàr alla lettera e ha disegnato una bella paperella.
Teo si sporge verso di me e dice "lo abbiamo fatto per distrarre Shahryàr, così non pensa a Shahrazàd. Sembra che funzioni, no?"
"Certo, certo" rispondo annuendo. In realtà mi terrorizza l'idea che Shahryàr ci veda chiacchierare durante la sua lezione.
Si accorge che la sua classe è cresciuta. Sorride soddisfatto.
Shahryàr: "Ora scriviamo la parola «fuoco», è semplice".
"Sarà semplice per te", dice Ruthven a mezzo becco. Sono sicura che già non ne può più di distinguere tra lettere inziali, finali isolate, medie, finali annesse...
"Bene", dice Shahryàr perchè non si dà pena di controllare le fantasiose trascrizioni dei suoi allievi improvvisati,
"e ora scriviamo quello che viene dal fuoco..."

Mi guarda con aria interrogativa, si aspetta una risposta.
"il fumo?" chiedo timidamente.
Mi guarda con aria delusa scuotendo la testa.
"La luce, ragazza mia, la luce"

sì, decisamente per certe cose sono una cultura affascinante...

1 Comments:

Blogger Valeria Vitale said...

Caro Willy, il re delle mille e una notte ha recuperato la sua sposa e ha, ahime, interrotto le lezioni. Ma la tua buona volontà è stata notata... : )

5:15 AM  

Post a Comment

<< Home